eden
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oggi giornata particolare.
ho conosciuto un prof certamente speciale.
ho fatto un pò di ginga, in senso esteso, in un'aula universitaria.
difficilmente mi sento in imbarazzo quando faccio capoeira, ma oggi il boato dei miei compagni di corso dopo qualche au ed un macaco mi ha fatto diventare tutto rosso, anche se avevo un sorriso da scemo stampato sulla faccia.
poi torno a casa e esce fuori la canzone del video. è qualche giorno che mi sento come il campione di chitarrina di questo pezzo. piuttosto, l'idea di questo videoclip è geniale. è vero, dovremmo tutti imparare a ballare come balliamo quando siamo da soli in casa. sarebbe bellissimo.
telefonata casuale che credo e spero non sia casuale.
allenamento "giusto". bella sensazione.
e infine chiacchierata con un amico che non vedo molto spesso. ma devo dire che al di là dei contenuti e caratteri spesso profondamente diversi, è bello sentirsi sempre molto in sintonia con una persona.
chiudo questo post con le cose che ho imparato oggi. osservazione. non si molla mai. girare su se stessi troppo velocemente fa girare la testa. amo giocare capoeira. area di confidenza. le persone che ho attorno determinano quanto posso crescere.
..ma quanto è figo l'essere umano..
accadiamolo!
ci sono momenti che il mio gruppo di capoeira mi manca.
momenti come lunedì di pasquetta, che è bastato sentire un pò di "cu-cun-ca-cun",
per farmi venire subito quel ribollio in pancia
che mi spinge ad accucciarmi davanti agli strumenti,
stringere le mani della persona che ho davanti
e poi liberarmi con un salto nel cerchio vicino a me.
il momento è ora.
yé ragazzi.
yé.
fino a qui tutto bene
il problema non è la caduta.
ma l'atterraggio.
[l'odio - la haine - Mathieu Kassovitz]
faccio un post negativo.
mi viene sempre da tirare fuori sempre del positivo dalle cose.
non credo di aver mai scritto o detto nulla senza aver messo qualche pizzico di bianco in concetti totalmente neri.
più o meno spesso mi capita di guardarmi indietro e di vedere solo "tutti i miei sbagli".
come in quest'ultima settimana, che mi capita di sbatterci proprio la faccia contro.
e allora invece che reagire e trovare un briciolo di buono in tutto questo, per una cazzo di volta un bel vaffanculo. senza stare a preoccuparmi che quello che dico o scrivo possa impensierire qualcuno.
capita a tutti questa sensazione.
capita a tutti prima o poi.
e spegnete sti cazzo di cellulari e computer un pò più spesso.
che la vita vera è fuori di qua.
una serata così
musica dello scorso post.
serata tutta particolare. un insolito sospiro in mezzo ad una quotidiana frenesia.
quanti pensieri. quante emozioni. quanto vissuto nella mia pancia.
mio, ma soprattutto quello di chi mi ha generato.
di coloro i quali, mi piace pensare così, io sono la prosecuzione.
di mio nonno paterno porto, con orgoglio, il nome al fianco del mio ed il cognome.
di mio nonno materno porto, con altrettanto orgoglio e anche un pò di nostalgia, il naso ed il sorriso.
non amo celebrare le ricorrenze.
preferisco vivere così le serate così. come e quando vengono.
impulso
questo pezzo, arrivato per puro caso in playlist, in questo momento in questa situazione va a toccarmi qualche tasto sensibile. chiudo gli occhi e sento il cuore che batte.
ignoro il motivo.
ma è bellissimo. lo lascio fare.
aspirazioni
Venerdì mattina ho fatto la prima lezione dell'ADE (dei mini-corsi universitari) di Judo e Ju-Jitsu. Che figata, mi sono divertito un sacco! E' interessante vedere e soprattutto sperimentare gli approcci e le modalità di apprendimento di altre arti marziali.
Siccome devo recuperare una lezione, ho appena mandato una mail alla nostra tutor: Emanuela Pierantozzi. Due medaglie alle olimpiadi e due ori ai mondiali. In una parola: wow.
Visto che in settimana farò la prima lezione di Judo (venerdì era Ju-Jitsu), ho guardato su yt un pò di suoi video per vedere com'è il Judo in azione. Prese, proiezioni, lotta a terra. Insomma, molto contatto fisico continuato. Prendere, spingere, tirare, trattenere.. tutte cose che negli sport che ho praticato finora non ho mai (o poco) curato. Alè! non vedo l'ora di essere sul tatami!
Cmq.. vedere i video delle olimpiadi mi ha emozionato molto. Mi ha fatto venire in mente la finale maschile di Sidney dove Pino Maddaloni ha vinto l'oro. Ricordo di averla vista per puro caso sul satellite qualche anno fa. Ce l'ho impressa perchè è stata una delle prime volte che mi sono commosso guardando una gara sportiva. L'ho messa in cima a questo post.
Minuto 1:50 [ma non andateci subito, godetevi due minuti d'attesa!].
Quel.. "vaaaai!! yah-ah!". L'esplosione di gioia di Maddaloni. Il contenimento durante i saluti. Le braccia col pugno chiuso. Le urla di gioia. Lo sguardo. La realizzazione di un sogno. Anni e anni e anni e anni di duro lavoro e di sacrifici, che si concretizzano in un attimo.
Woah. E' una roba così potente, che attraverso le immagini l'emozione mi arrivò diretta in pancia. E inaspettatamente sentii scendere delle lacrime sul mio viso.
[..]
bello. bellissimo.
fa venire voglia.
[..]
Ok.
Pausa.
Scatta la riflessione. E noi, gente comune, a che cosa aspiriamo? Al di là che sia realizzabile davvero o meno. Che cos'è che sognamo? A che cosa puntiamo? Che cosa vogliamo?
Nello sport. Nel lavoro.
Nella vita..
quando guardate queste cose.. fermatevi un attimo e chiedetevi..
"ma io.. cosa faccio nella vita!?"